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IL GIRO DEL MONDO IN 30 TENDE

GRUPPO SICILIA EST PONTE UMBERTINO: IL GIRO DEL MONDO IN 30 TENDE.
Giornata di esplorazione ieri per il gruppo Sicilia Est Ponte Umbertino. Dopo una settimana di carne secca, arachidi e Oreo, intrepidi e senza paura siamo partiti alla volta dei territori sconosciuti e inesplorati situati dietro l’arena, alla ricerca di cibo.
Come novelli Cristoforo Colombo, preceduti dalla nostra vedetta munita di cannocchiale e con i nostri bastoni in mano per difenderci dagli eventuali pericoli, c’imbattiamo in strani individui, vestiti in abiti lunghi dai colori sgargianti; nell’aria un profumino invitante di carne cotta. “Who are you? Where are you from?” chiediamo agli individui, che fortunatamente hanno tutta l’aria di essere simpatici e cordiali, per cui lasciamo cadere i nostri bastoni. “We’re from El Salvador”. El Salvador, la prima terra toccata da Cristoforo Colombo nel suo viaggio che lo portò in America. A questo richiamo storico, ci stringiamo forte le mani e ci salutiamo reciprocamente con affetto. Il profumino che si sente sono delle focaccine tipiche salvadoregne, le papusa, farcite con maiale e fagioli: una vera delizia. Le assaggiamo senza abusarne, altre tappe del nostro viaggio ci aspettano. In segno di amicizia ci scambiamo i distintivi e gl’indirizzi dei nostri profili social.
Proseguiamo il nostro cammino in direzione Sud America, precisamente la Bolivia. Al sentire che venivamo dalla Sicilia si sono dimostrati subito interessati a noi e ci hanno detto che c’invidiavano molto, perché loro non hanno il mare. Abbiamo preso un po’ di dolce e li abbiamo invitati a venirci a trovare nelle nostra terra: mi piacerebbe tantissimo un giorno poter ospitare uno di questi ragazzi conosciuti al Jamboree a casa mia per un periodo di vacanza.
Quindi risaliamo l’America fino alla tenda dei canadesi, vestiti con le loro magnifiche camicie rosse, biondissimi, un modo di fare estremamente professionale: si vede che da loro non mancano i boschi, che l’avventura ce l’hanno del sangue e lo Scout è una cosa seria.
Dal Canada c’imbarchiamo per attraversare l’Atlantico, direzione Inghilterra, e lì ci sentiamo un po’ come a casa: siamo in Europa. Si dice sempre che in Inghilterra si mangia male ma non è per niente vero. Abbiamo mangiato delle buonissime frittelle con zucchero e marmellata. Anche con loro baci e abbracci e altri distintivi e gadget da scambiare: ormai la mia collezione si sta facendo davvero interessante.
Dall’Inghilterra alla Svizzera. La Svizzera confina con l’Italia, ci passerò tra qualche giorno per andare a trovare i miei nonni in Francia. Lì trascorriamo una buona mezz’ora. Ci sentiamo davvero a nostro agio, molti parlano l’Italiano e il Francese che è la mia seconda lingua. Di cibo dolce ne abbiamo preso abbastanza, accettiamo di buon grado la ‘charcuterie’ che ci propongono di assaggiare.
La nostra esplorazione è fino ad ora superiore ad ogni nostra aspettativa.
Dopo aver al principio seguito le tracce di Cristoforo Colombo, proseguiamo sulle orme di Marco Polo, direzione tenda della Cina. Mai visti in vita mia tanti sorrisi e tanta gentilezza. Qualcuna indossa dei magnifici kimono color pastello ma ecco che lì vengo corretto: i kimono sono abiti giapponesi, in Cina s’indossa il Cheongsam. E’ un abito elegante, che esalta la bellezza di chi lo indossa. Anche con loro prendiamo insieme un piccolo pasto tradizionale prima di partire verso l’ultima tappa del nostro viaggio, il Giappone.
Amo il Giappone, l’eleganza e la calma dei Giapponesi, quella loro sensazione di “vivere senza lasciarsi vivere”. Qualche giorno addietro abbiamo fatto delle partite di calcio contro di loro (per la cronaca vinte entrambe ma il risultato non importa), abbiamo trascorso parecchio tempo insieme e mi sono rimasti nel cuore. Se c’è un paese al mondo dove mi piacerebbe vivere, questo è il Giappone, anche perché come conformazione e clima è molto simile all’Italia. Dopo i tradizionali scambi di gadget e d’indirizzi, ecco giunto il momento del ritorno.
Il West Virginia dal Giappone è davvero lontano, ma… magia del Jamboree, in pochi minuti siamo di nuovo a casa, nella nostra stupenda e amata Sicilia, con gli zaini pieni gadget scambiati e tanti altri da scambiare nei prossimi giorni.
Il tempo di una rapida doccia e poi appuntamento al sottocampo F per la serata Rack-metal con musica dal vivo. Cover band fantastica, i pezzi suonati stupendi.
Ora siamo sufficientemente stanchi per abbandonarci tra le braccia di Morfeo, in un sonno lungo e ristoratore.
Viva il Sicilia-Est Ponte Umbertino, viva l’Italia, Viva il Jamboree.